Dreamhamar, un progetto collettivo

Partecipazione cittadina nella piazza di Hamar
Partecipazione cittadina nella piazza di Hamar

Ai nostri occhi sembra crescere la consapevolezza dei cittadini verso il buon abitare e la loro voglia di partecipare e contribuire al miglioramento degli spazi condivisi.  Infatti sono molte le iniziative spontanee o semi organizzate e le richieste di interventi e soluzioni per migliorare la vivibilità delle nostre città. Sono di conseguenza numerosi i progettisti che cercano di interpretare questa rinnovata condizione, mettendosi in ascolto e provando a disegnare le aspettative degli abitanti, con i mezzi più tradizionali e/o innovativi.

Tra questi troviamo “Ecosistema Urbano”, uno studio spagnolo che, oltre a lavorare su progetti urbanistici e architettonici, si occupa di esplorare le nuove possibilità offerte dalla tecnologia per responsabilizzare le persone e dargli più potere partecipativo, migliorando la connettività e l’interazione sociale.

Molti dei loro progetti sono per noi fonte di ispirazione e in particolare oggi ci va di ricordare Dreamhamar, un processo partecipativo con un’interessantissima parte di progettazione di network volto a ridisegnare lo spazio pubblico di Stortorget Square a Hamar, in Norvegia.

Partecipazione cittadina nella realizzazione del progetto
Partecipazione cittadina nella realizzazione del progetto

Il processo, viene così riassunto da Ecosistema Urbano: “Nel periodo 2011-2012, i cittadini hanno partecipato a un processo di brainstorming collettivo che ha definito la loro nuova piazza. È un approccio pionieristico alla costruzione di nuovi spazi pubblici o alla trasformazione di quelli esistenti, supportati da workshop, conferenze, azioni urbane, strumenti di comunicazione e partecipazione. Il progetto coinvolge vari stakeholder che sono diventati parte della comunità di Dreamhamar.”

Diagramma generale del progetto di Dreamhamar
Diagramma generale del progetto di Dreamhamar

Alla ricerca tecnica degli architetti sono state affiancate altre “aree di lavoro”: tra queste, un PHYSICAL LAB, ovvero un “pop up office” che ha ospitato gli eventi e le mostre relative al progetto, e un DIGITAL LAB, una piattaforma web partecipativa collegata ai canali dei social network, per seguire le trasmissioni settimanali, workshop online e utilizzare l’applicazione mobile, dreamhamar.app. La rete partecipativa non poteva non coinvolgere il mondo accademico: Dreamhamar è stato un caso di studio di corsi per università collegate a questo brainstorming partecipativo globale (ACADEMIC NETWORK).