Lo scorso aprile, l’associazione Parco dei Quartieri Spagnoli APS di Napoli ha lanciato il bando per il concorso internazionale di idee “The backyard SoS Trinità delle Monache”.
L’obiettivo del concorso è stato quello di individuare progetti meritevoli al fine di realizzare in autocostruzione un intervento temporaneo atto a definire uno spazio pubblico dinamico nel cosiddetto “giardino superiore” del complesso della SS. Trinità delle Monache – prima convento, poi Ospedale Militare ed ora Parco dei Quartieri Spagnoli – a Napoli.
A seguito di una fase di co-design che si è basata sulle tre proposte vincitrici del concorso, il progetto è stato realizzato in occasione della Summer School che si è svolta dal 29 agosto al 07 settembre 2022 presso il seicentesco complesso della SS. Trinità delle Monache.
Il concorso e la Summer School hanno avuto lo scopo di “dare forma” al Community Hub del Parco dei Quartieri Spagnoli con un progetto che potesse costituire un importante tassello del più ampio e articolato processo di riattivazione che la Comunità del Parco dei Quartieri Spagnoli, con il Comune di Napoli e con il DiARC, porta avanti dal 2016, a partire dal progetto Urbact III “2nd chance – Waking up the sleeping giants”.
Il progetto e la realizzazione
Nella prima fase della summer school si è lavorato al fine di rendere cantierizzabile il progetto vincitore del concorso con i 18 studenti iscritti, sotto la guida di 7 tutor esperti in progettazione e realizzazione in autocostruzione e dei 4 componenti del comitato organizzatore. Esito di questa fase sono stati degli elaborati esecutivi bidimensionali e tridimensionali sulla base dei quali si è successivamente lavorato alla costruzione off-site dei moduli pre-assemblati e poi montati in sito.
La struttura realizzata è in legno misto, costituita in elevazione da 4 moduli di base triangolare tenuti insieme da un’unica pedana. Quest’ultima, inferiore a 40 cm, è composta da una sottostruttura in travi di pino e un rivestimento in tavolato di larice zigrinato con funzione di piano di calpestio.
La struttura in elevazione è in pino ed è costituita da pilastri e travi binati e il coronamento dei moduli, solidale alla struttura sottostante, è composto da travi binate e controventi.
I due moduli posti alle estremità della pedana sono costituiti da una copertura (in perlinato di abete) a frangisole inclinata, mentre una delle tre facce verticali è rivestita da alcuni piccoli pannelli fenolici multistrato sorretti da un telaio ancorato alla struttura principale. Ognuno di questi moduli è dotato di un sistema di sedute (uno dei due presenta anche un piano d’appoggio) concepito anche allo scopo di aumentare la massa della struttura nella sua parte basamentale e di conseguenza la sua stabilità.
I restanti due moduli posti al centro della pedana sono uniti a definire un unico spazio di forma romboidale, con copertura inclinata in perlinato di abete. Il coronamento è rivestito anch’esso da perlinato di abete mentre il rivestimento verticale sottostante è in pannelli fenolici multistrato sorretti da un telaio ancorato alla struttura principale. Alcuni di questi pannelli sono stati fissati con delle cerniere che ne permettono la rotazione e quindi una diversa configurazione.
I nodi di giunzione degli elementi strutturali sono stati realizzati con l’ausilio di viti in acciaio di tipo torx (assicurando n°2 viti per ogni singolo attacco). Per l’attacco delle travi binate e i restanti elementi strutturali sono state utilizzate viti del tipo torx 6×80 mentre per il tavolato di calpestio della pedana sono state impiegate viti del tipo torx 6×60. Per le rimanenti lavorazioni di tipo non strutturale (come ad esempio i pannelli di rivestimento) si è optato per viti 4×50.
Elenco dei materiali utilizzati:
viti torx 6×60
viti torx 4×50
viti torx 6×80
perline 2x12x4000
murali 5x5x300 (PINO)
tavole 2,7×17,5×240
pannelli multistrato da 1,5x122x244 zigrinato larice antiscivolo 27x100x3900
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