Isola Urbana di Calore – Casi Studio

Isola Urbana di Calore

Analizziamo due casi studio in cui una corretta rigenerazione urbana si traduce in una diminuzione dell’effetto isola urbana di calore

Nel precedente articolo “Isola Urbana di Calore – Cos’è e quali sono i meccanismi per difendersi dal caldo estremo”  è stato approfondito il fenomeno dell’isola urbana di calore, ponendo l’attenzione su quali rischi comporta e cosa è possibile fare per mitigarne gli effetti.

In questo nuovo articolo, verranno analizzati due casi studio in cui azioni di rigenerazione urbana hanno permesso di diminuire il calore urbano e la percezione dello stesso da parte degli abitanti.

Isola Urbana di Calore
Superilles, Barcellona

Il caso delle Superilles di Barcellona

Barcellona è una città che risente molto dell’effetto isola urbana di calore. Le stazioni urbane di monitoraggio della temperatura, infatti, segnalano un aumento di 3°C della temperatura media in città rispetto alle aree rurali, con picchi di 7/8 °C di differenza.

La gravità di questo fenomeno si intensifica se si considera che Barcellona presenta un’alta densità abitativa nelle aree residenziali, di circa 16 mila persone per chilometro quadrato. La rapida urbanizzazione ha fatto sì che l’area urbana venisse cementificata per far spazio ad unità abitative, infrastrutture e strade per la mobilità veloce, lasciando solo l’1% di spazio disponibile al verde pubblico.

Il progetto delle Superilles, anche conosciuti come Superblocks, ha come obiettivo quello di ridurre del 70% lo spazio occupato dalla circolazione e la sosta delle auto e dedicarlo alla creazione di ambienti verdi per l’aggregazione sociale, la mobilità lenta e la resilienza climatica. Il fine è quello di aumentare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici dei quartieri e della città stessa, e di garantire il maggior confort climatico possibile ai cittadini.

Per farlo verranno creati degli assi verdi, ovvero strade pacificate in cui i veicoli potranno circolare solo a bassa velocità (10 km/h), e alle intersezioni tra questi assi, dove ora trovano spazio crocevia e incroci stradali, sorgeranno piazze di circa 2.000 mq dove saranno realizzate aree per il gioco e il riposo, per promuovere la vita sociale del quartiere.

Superilles, Barcellona

L’effetto isola urbana di calore si ridurrà grazie a due fattori:

  1. Aumento dell’ombreggiatura: sarranno piantate 54 specie vegetali differenti selezionate accuratamente in base al grado di insolazione della zona per massimizzare il potere di ombreggiamento delle chiome. L’ombra lungo gli assi passerà dal 60% all’80%, mentre nelle piazze dal 25% si raggiungerà il 70% della copertura.
  2. Sostituzione dell’asfalto con altri materiali ad indice di riflettanza solare (IRS) molto più elevati, come panot e granito: in particolare l’IRS medio che risulta essere pari a 36 per le strade e 25 per gli incroci, passerà a valori tra 73 e 80 per gli assi verdi e tra 64 e 81 per le future piazze.

Inoltre, è sempre bene precisare che la vegetazione esercita di per sé un effetto di regolazione microclimatica a scala locale per effetto dell’evapotraspirazione.

Isola Urbana di Calore
Superilles, Inhabitat

Il caso studio di San Lazzaro di Savena (BO)

REBUS (REnovation of public Buildings and Urban Spaces) è stato un laboratorio sugli spazi pubblici e i cambiamenti climatici tenuto dalla Regione Emilia-Romagna nel 2015. La finalità del programma era quella di elaborare, utilizzando la tecnica del gioco-simulazione, delle proposte progettuali di rigenerazione urbana per rendere lo spazio più confortevole e vivibile dal punto di vista microclimatico.

Un particolare progetto si è focalizzato su un’area produttiva del secondo dopoguerra che presenta una vasta densità di infrastrutture e superfici impermeabilizzate, il Comparto Artigiano di via Caselle-Speranza a San Lazzaro di Savena (BO).

Le azioni proposte includevano l’aumento della permeabilità del terreno attraverso la ripavimentazione degli spazi, la realizzazione di pareti verdi verticali e strutture orizzontali di copertura permeabili all’aria e all’acqua anche attraverso l’uso del verde pensile, ma soprattutto l’impostazione di filari verdi come sponda per i percorsi ciclopedonali, in modo da dotarli di un buon ombreggiamento, purificare l’aria ed aumentare la biodiversità urbana. In questi percorsi verdi, grazie al giusto impiego della vegetazione, viene favorita la circolazione dell’aria e la conseguente diminuzione della temperatura grazie all’incanalamento dei venti estivi dominanti.

Isola Urbana di Calore

L’efficacia dei progetti, sotto gli aspetti del confort e della mitigazione termica, è stata testata attraverso una simulazione Envi-Met, un software che utilizza i dati climatici del luogo combinandoli con l’orografia urbana (edifici, vegetazione e uso del suolo).

Nell’immagine in basso è possibile vedere, a sinistra, una mappa dello stato antecedente il progetto, e a destra, una simulazione della situazione ottenuta a progetto completato.

Il modello è stato basato sui dati della temperatura dell’aria alle ore 14:00 del 24 giugno 2017, compresa tra i 33 e i 37°C; le aree fucsia sono le più calde, mentre le blu sono le più fresche e si trovano generalmente lungo il corso del fiume Savena.

Nell’immagine a sinistra, invece, è possibile notare la riduzione di temperatura che si sarebbe avuta nello stesso giorno e stessa ora dell’immagine sulla destra, se fossero stati messi in atto gli adeguamenti citati in precedenza.  

In questo caso si segnala una riduzione di circa 3 °C con temperature inferiori ai 34 °C nell’intera area.

Isola Urbana di Calore
REBUS® REnovation of Public Buildings and Urban Spaces – 3° Edizione

Da questi casi studio è facilmente intuibile, che le temperature migliorano nettamente in ambito urbano quando viene progettata un’infrastruttura verde adeguata contigua e connessa, e che l’effetto isola di calore urbano è realmente mitigabile attraverso una corretta progettazione urbanistica.

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